Luigi Grande

                           broglio.jpg (2597 byte)    Il Broglio

  Commedia in due atti, che ha per intreccio un broglio elettorale, pubblicata nel 1972 da Luigi Grande, a cura della casa editrice Todariana di Milano, ci viene così presentata dallo stesso autore:

  «Un piccolo fatto tratteggiato in un mio breve racconto apparso su Il Mondo una diecina d'anni fa un "carattere" rapidamente delineato in quel mio schizzo ha continuato a vivere una vita segreta, lunga e abbastanza... tribolata, in me. Il lavoro si allargò dapprima in romanzo, senza mai darmi grande soddisfazione nelle sue varie stesure, finché giunse l'ora in cui i personaggi erano ormai tali da potermi chiedere "vita teatrale".
  Gliel'ho data come meglio ho saputo e potuto in questa commedia. Il "fatto" di quel mio racconto, di questo mio lavoro teatrale è, ovviamente, di pura fantasia. Né ho voluto fare un "processo" ad alcun partito politico, anche se, per comodità di...scrittura, per la necessaria verosimiglianza artistica, ho dovuto fingere che l'intrallazzo denunziato matura sul terreno di un partito che, per le sue dimensioni e la sua forza, potrebbe, in ipotesi, fare prepotenze del genere. Mi si perdonerà l'irriguardosa "ipotesi"? Forse no. Pazienza.
  Può darsi che mai, in questi sei lustri quasi di democrazia e in nessun angolo del nostro paese, una violazione della legge come quella da me immaginata sia stata non dico attuata ma neanche tentata. Io, però, ho voluto dimostrare che con assai notevole facilità qualcosa del genere potrebbe "tecnicamente" avvenire e che con assai notevole difficoltà, quasi al limite dell'impossibilità, potrebbe essere giudizialmente colpita. Brogli come quello da me inventato potrebbero, se non ci fosse vigile e scrupoloso ossequio alla legge in chi è chiamato alle operazioni elettorali, moltiplicarsi e inquinare la vita pubblica.
  Spero che non mi si imputerà di avere io, magistrato, fatta la... volgarizzazione del metodo come truccare i risultati elettorali violando, impunemente, la legge. Ché, anzi, mi pare di aver detto chiaro che maturità democratica di una società e onestà dei suoi consociati convergono.
   Non so se ho reso un servizio all'educazione democratica. Nè, in coscienza, posso dire di essermi messo a scrivere con prospettive - meglio direi: con presuzioni - di tal fatta. Mi ci son divertito, ecco. E se qualche altro ci si divertirà... scusate, forse spero troppo.  Luigi Grande, 1972.

 

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